Foto tratta da L’anno in cui le donne fecero l’Italia, articolo di Rita de Petra pubblicato sul n.22 di Left, 31 maggio 2019.
“Nel 1946, con il suffragio universale per il referendum tra repubblica e monarchia, si dette un nuovo significato all’identità femminile. Tuttavia il diritto al voto non fu una concessione ma una conquista delle donne. Non lo si ricorda mai abbastanza […]” articolo di Rita de Petra (Left n.22, 31 maggio 2019)
L’intensa locandina carica di eventi a cura dell’VIII° Municipio di Roma #FestadellaResistenzaRoma23
La regista Liliana Cavani, negli anni del dopoguerra, cercò tutte le donne che avevano aderito coraggiosamente e strenuamente alla Resistenza, non solo gappiste, ma anche donne completamente sconosciute. Donne che avevano subito torture, che avevano avuto gravissimi lutti ma che avevano scelto comunque di lottare, insieme a tante altre, in montagna e in campagna, fra mille pericoli, le cui splendide identità non sempre venivano “riconosciute” dai compagni partigiani . Il riconoscimento fu lento; molte , in seguito, furono onorate con la medaglia d’oro al valor civile. Tutte le testimonianze furono raccolte e pubblicate in questo splendido video nel 1965, ma il valore della loro presenza nella Resistenza fu immenso, determinante, impagabile e rimarrà per sempre nella memoria. ❤ . Tratto dall’incontro di ieri, 23 aprile 2023 “Le donne della Resistenza” di Michela Ponzani, storica, presso il teatro Palladium, Roma-Garbatella, e dall’incontro con gli storici Alessandro Portelli e Davide Conti.(R.)
“La Donna nella Resistenza” documentario di Liliana Cavani, 1965.
“Arte liberata1937 – 1947. Capolavori salvati dalla guerra“. Roma. Scuderie del Quirinale 16 dicembre 2022 – 10 aprile 2023.
” (…) nessun creativo, nemmeno il migliore sul campo, saprebbe superare la verità dell’avvincente epopea realmente vissuta e raccontata nelle sale delle Scuderie del Quirinale. Un grandioso romanzo autenticamente nazionalpopolare, ricco di capolavori salvati da ammirare con la consapevolezza del rischio che hanno corso, scritto collettivamente dalle donne e dagli omini che hanno salvato migliaia di beni dai pericoli dei bombardamenti, quindi dalle distruzioni, ma anche dalle mani di Adolf Hitler e di Hermann Goring. Un doppio, parallelo registro narrativo ed espositivo: splendide opere d’arte, a partire dal Discobolo Lancellotti, il primo capolavoro che i visitatori si ritrovano davanti agli occhi entrando nella mostra, n autentico miracolo di bellezza e insuperabile canone estetico, accanto alle storie di chi ha protetto migliaia di tele, sculture, bronzi romani, edifici storici, libri antichi e preziosi (…)”
Tratto da “La Resistenza dell’Arte” di Paolo Conti. Pubblicazione offerta in omaggio ai visitatori della mostra.
nellamentenelcuore.blog 
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.